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25 APRILE DELL’ANTITOTALITARISMO

25 APRILE DELL’ANTITOTALITARISMO

Daniele Renzoni

Radio radicale unico presidio antifascista. 25 aprile data simbolo contro tutti i totalitarismi.

Lo dedico a chi attende realmente di essere liberato: gli oltre cento ostaggi israeliani nelle mani insanguinate di Hamas a Gaza; gli ucraini che da oltre due anni subiscono i bombardamenti, anche di civili, dell’invasore russo; alle martiri del fondamentalismo islamico in Iran; a quei professori che resistono all’oscurantistico boicottaggio della cultura e della ricerca delle università israeliane.

Un 25 aprile che capita durante la celebrazione della più antica conquista della libertà di un popolo, la Pesach degli ebrei che ricorda la liberazione dalla schiavitù in Egitto, passaggio fondativo per un popolo che ci ha messo quasi tremila anni per avere un proprio Stato in cui vivere al sicuro.

Una sicurezza che viene continuamente messa alla prova.

Un popolo a cui tutti dobbiamo qualcosa, anche per la nostra libertà dalla dittatura quando migliaia di volontari inquadrati nella Brigata ebraica nel ’44 vennero in Italia dalla Palestina, non ancora Israele, per combattere insieme con i partigiani e con gli alleati contro fascisti e nazisti.

In questa orgia di negazione della storia che dimentica come nello stesso tempo il mufti di Gerusalemme, la più alta autorità islamica in Palestina, si schierava a fianco dei nazisti, oggi i neo sedicenti antifascisti contestano ancora una volta la partecipazione della Brigata ebraica nelle manifestazioni per il 25 aprile; e le organizzazione femministe derubricano il femminicidio e lo stupro di massa dei terroristi di Hamas e non ricordano le partigiane ebree che fecero la resistenza in Europa o le donne che rifiutano il velo nelle carceri di Teheran.

È la seconda volta che provo vergogna come europeo, la prima per il genocidio nazista della Shoah e per le leggi razziali fasciste, ed oggi per la ciclica montante ondata di antisemitismo contro i concittadini di religione ebraica, contro la Brigata ebraica e contro chi ha già subito l’umanamente inimmaginabile il 7 ottobre scorso in Israele.