GIÙ LA MASCHERA
Ilaria Borletti Buitoni
Ormai assistiamo da giorni al mostruoso spettacolo della liberazione degli ostaggi israeliani messo in scena da Hamas davanti a delle folle più o meno ampie, ma plaudenti. Divise impeccabili centinaia di mitra, fuoristrada lucidati, palchi improvvisati sui quali gli ostaggi sono costretti a sfilare e persino a sorridere davanti alle bandiere dei terroristi che sventolano fiere: tutto è studiato nei minimi particolari per lanciare dei messaggi ai loro nemici rei di non aver capito che loro non sono finiti e che la vittoria sarà comunque la loro. Ci sono però altri messaggi impliciti in questo macabro spettacolo: quello di un popolo palestinese totalmente asservito alla causa di Hamas per necessità o per disperazione, quello di una forza che non può essere un interlocutore di pace perché la sua esistenza è possibile solo se c’è una guerra perenne, quello di un terrorismo sostenuto da forze esterne e potenti che lo usano per destabilizzare tutta l’area mediorientale e non solo. I terroristi di Hamas distraggono dal pericolo dell’integralismo islamico all’interno di molti paesi arabi e il sostenerli è un diversivo politicamente molto astuto.
Quando Trump venne rieletto, alcuni osservatori hanno giustamente sottolineato che questa scossa avrebbe potuto svegliare l’Europa e farle ritrovare il ruolo che deve avere nello scenario mondiale. Ugualmente dalla tragedia di quello a cui abbiamo assistito può nascere una convinzione: quella di rinsaldare le fila nella lotta a tutti i terrorismi di matrice islamica prima che diventino incontrollabili e che, come dei virus, si introducano come già avvenne nelle università americane, anche in Occidente contando sulla debolezza delle nostre società e sul comune risentimento nei confronti delle élite.
Ancora una volta, svegliamoci, la maschera del pacifismo è caduta e ricordiamoci che Israele è l’ultimo baluardo, con tutti i suoi limiti e con tutte le sue tragiche contraddizioni, affinché quello a cui stiamo assistendo non diventi uno spettacolo quotidiano! Allora sì, Hamas potrebbe dire di aver vinto.