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LA LOTTA ALL’ANTISEMITISMO. LA DIFESA DELL’OCCIDENTE

La lotta all’antisemitismo

La difesa dell’Occidente

Stefano Parisi

Rubini a Pontedera il 4 agosto scorso rispondendo alla domanda del “moderatore” che gli chiedeva se non fosse il momento di passare dalle parole ai fatti, dopo aver fatto alcuni nomi di giornalisti ha detto: “i giornalisti devono avere paura, andare a lavorare, ogni giorno devono temere per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie.” 

Il documento del Nuovo PCI dà seguito a queste minacce e indica gli obiettivi: persone fisiche e aziende. La sua larga diffusione nelle chat ha le stesse caratteristiche delle campagne di reclutamento che, con i loro comunicati, le BR promuovevano in Italia negli anni ’70. Il vero pericolo è che abbiano successo.

Gli ebrei sono sotto tiro in tutte le scuole, le università, le città dei paesi occidentali. 

In Italia i movimenti degli odiatori di Israele hanno molte radici, varie sigle, sono molto attivi e, pur avendo pochi adepti, hanno profondamente condizionato l’attività delle università, il dibattito politico e l’informazione. In molte occasioni l’accademia si è piegata alle loro imposizioni violente. Subìte pressioni per il boicottaggio delle collaborazioni con le università israeliane, prestigiose università hanno ospitato convegni che propagandavano teorie antisioniste e l’eliminazione di Israele e hanno negato lo svolgimento di conferenze che tentavano un riequilibrio scientifico. 

Ma cosa è la lotta all’antisemitismo e al terrorismo? L’odio antisemita che propagandano questi gruppi, quello che è stato detto il 4 agosto a Pontedera, è espressione di libertà di pensiero o è incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione razziale? In Italia abbiamo dal 1993 la legge Mancino? Vige l’obbligatorietà dell’azione penale? Lo Stato se ne occupa o no? Dopo l’11 settembre 2001, contro Al Qaeda si è attivato uno strettissimo coordinamento internazionale, non solo a livello di servizi di sicurezza, ma anche tra le procure dei paesi occidentali. L’obiettivo era combattere il terrorismo, eliminare l’area di fiancheggiamento, per garantire la nostra sicurezza. Perché dopo il 7 ottobre tutto ciò non è avvenuto? Perché dopo il 7 ottobre, nonostante l’esplosione di atti di antisemitismo enumerati più volte dal Governo, esiste ancora questa ambiguità nei comportamenti delle nostre istituzioni, in particolare magistratura e università? Forse perché si pensa che sotto attacco siano solo Israele e gli ebrei? Non è così! Sotto attacco è l’occidente democratico e gli Stati devono difenderci.