LE MENZOGNE DEGLI “INNOCENTI”
Daniele Scalise
Uno degli argomenti a cui attingono spudoratamente i mascalzoni della propaganda antisemita riguarda l’uso della forza contro la popolazione di Gaza, a sentir loro ostaggio inerme di Hamas e obiettivo indiscriminato del ferino esercito israeliano. Incoraggiati in tutto ciò da organizzazioni come l’Onu che non fanno altro che ripetere il mantra del genocidio adottando come verità divine e indiscutibili le fantasiose cifre fornite dai terroristi. Per non parlare delle impettite proteste di formazioni giornalistiche che parlano e straparlano di intimidazione e minacce che l’IDF avrebbe messo in atto ai danni degli inviati e dei corrispondenti e invocando i principi – quelli sì sacri – di una libertà di stampa e di movimento che vengono dimenticati quando si tratta di Islam e affiliati.
In queste ore è emersa – o meglio dire, è stata ribadita – una verità che dovrebbe fare arrossire le anime belle e seppellire gli ipocriti: tre dei quattro ostaggi israeliani che sono stati liberati sabato non solo non erano nascosti in qualche inarrivabile tunnel ma ospiti della famiglia di Abdullah Jamal, reporter della rete Al Jazeera e membro effettivo di Hamas. Almog Meir, Andrej Kozlov e Shlomi Ziv sono stati infatti tratti salvo dopo essere stati intercettati nella residenza di Jamal a Nuseirat, che poi è uno storico campo profughi nel centro della Striscia di Gaza, aperto e mantenuto dall’ineffabile UNRWA, ufficialmente dedita al soccorso, sviluppo, istruzione, assistenza sanitaria, servizi sociali e aiuti di emergenza per più di cinque milioni di ‘rifugiati’ palestinesi ma nei fatti certificatrice delle più indecenti menzogne propalate dai terroristi. Eccoci, dunque, a sbattere la faccia contro realtà conclamate e che di nuovo, e chissà per quanto tempo ancora, verranno silenziate o negate spudoratamente. Perché come tutte le guerre, e questa più di altre, viene combattuta con un cannoneggiamento incessante di menzogne e manipolazioni fabbricate dai volenterosi carnefici del male assoluto, comodi e ignobili cittadini del nostro esangue Occidente.