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SETTEOTTOBRE: L’ESPRIT DU TEMPS – Assuntina Morresi

SETTEOTTOBRE
L’ESPRIT DU TEMPS

Tra poco sarà un anno dal pogrom con cui Hamas ha dichiarato guerra a Israele e all’Occidente. L’Associazione Setteottobre, nata in Italia per combattere l’antisemitismo risorgente nelle nostre società, ha deciso di avviare una riflessione su che cosa è cambiato, dopo il 7 ottobre del 2023, nelle nostre vite individuali e nella vita collettiva.


Assuntina Morresi

Non è bastato un anno per trovare le parole adeguate a descrivere l’enormità del Male che si è sprigionato il 7 ottobre 2023 in Israele, con il pogrom orgogliosamente rivendicato dai terroristi di Hamas. Qualcuno ha detto che quel giorno è stato ridefinito il concetto stesso di Male, e che lo stesso diritto internazionale ha bisogno di trovare nuovi strumenti per poterlo trattare. Sono d’accordo. Non è stata una azione terroristica definita nel tempo, con un inizio e una fine, con la violenza che colpisce indistintamente un gran numero di persone, e che produce poi conseguenze anche a livello internazionale, come è stato per esempio l’11 settembre negli USA. Una per una, ogni vittima del 7 ottobre è stata cercata dal proprio carnefice, quasi sempre lo ha potuto vedere da vicino: una mattanza sistematica programmata fino al punto di prevederne la registrazione in presa diretta, con le telecamere, per poterla poi esibire pubblicamente. E la tragedia degli ostaggi israeliani ancora nelle mani dei terroristi di Hamas è uno dei modi in cui il Male ha continuato ad agire dal 7 ottobre, ogni giorno, contro persone precise, con nome e cognome; un Male che si è manifestato nella freddezza, quando non addirittura nell’aperta ostilità, nei confronti degli ostaggi stessi da parte di troppe persone o anche sedicenti organizzazioni umanitarie del nostro occidente.

Abbiamo visto persino strappare i manifesti che ricordano i nomi e i volti dei civili israeliani, anche bambini, inghiottiti dai tunnel di Gaza e dei quali non sappiamo più niente: una malvagità che paradossalmente colpisce più della violenza fisica, proprio perché agita non da terroristi, ma da persone comuni, e totalmente gratuita.

Non possiamo esimerci dal combattere tutto questo, abbiamo il dovere di farlo e prima ancora la convenienza di farlo, perché non c’è distanza fisica che possa riuscire a tenere lontano tanto Male. Per questo dobbiamo ricordare il 7 ottobre nella verità dei fatti accaduti, e riaffermare innanzitutto e sempre con forza il diritto alla libera esistenza dello Stato di Israele.


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