SETTEOTTOBRE
L’ESPRIT DU TEMPS
Tra poco sarà un anno dal pogrom con cui Hamas ha dichiarato guerra a Israele e all’Occidente. L’Associazione Setteottobre, nata in Italia per combattere l’antisemitismo risorgente nelle nostre società, ha deciso di avviare una riflessione su che cosa è cambiato, dopo il 7 ottobre del 2023, nelle nostre vite individuali e nella vita collettiva.
Gianni Vernetti
È passato un anno dalla tragedia del 7 ottobre e l’onda lunga del terribile pogrom nel Sud di Israele continua a produrre instabilità, violenza e nuove forme di antisemitismo in tutto il mondo.
Israele è sotto attacco contemporaneamente da almeno sette fronti, nel disinteresse sostanziale della comunità internazionale: gli attacchi missilistici nel nord che costringono quasi centomila cittadini israeliani a vivere da mesi lontani dalle proprie case; gli attentati terroristici a Tel Aviv; la nuova insorgenza islamista nella West Bank, che Teheran vorrebbe trasformare in una Gaza 2.0; gli attacchi a Eilat dallo Yemen e la minaccia degli Houthi al commercio globale nello stretto di Bab el Mandab; le milizie sciite in Iraq e in Siria e infine l’Iran, l’ideatore e mandante del 7, del 8, del 9 ottobre…
L’Iran non soltanto ha sequestrato metà della sua popolazione in un gigantesco apartheid di genere, ma perseguendo il folle disegno di “estirpare il cancro sionista”, non esita a esportare terrorismo e instabilità su scala globale: i droni iraniani ogni notte fanno strage di civili nelle città dell’Ucraina e i missili balistici della teocrazia islamica attaccano dieci milioni di cittadini di Israele. E in più persegue lo sviluppo di un programma nucleare al di fuori di ogni legalità internazionale.
Ma Israele deve affrontare anche un’altra sfida non meno insidiosa dei missili di Hezbollah e della minaccia iraniana: la risorgenza di molteplici e odiose forme di antisemitismo.
All’antisemitismo tradizionale di matrice fascista e neo-nazista, mai definitivamente scomparso, si è affiancata una nuova e insidiosa forma di odio verso gli ebrei nata dalla saldatura fra l’islam militante e jihadista e frange della sinistra globale. È un nuovo antisemitismo che ha preso piede in Occidente e che drammaticamente ha trovato nuova linfa proprio dopo il 7 ottobre, nella costante critica al diritto a Israele di esistere, di difendersi, di vivere in sicurezza.
Il ricordo di cosa è stato il 7 ottobre deve essere però oggi una chiamata a un nuovo impegno politico e civile: difendere l’esistenza di Israele, difendere gli ebrei ovunque essi siano minacciati, significa difendere i valori fondamentali delle democrazie dell’intero occidente.
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