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ULTIMO APPELLO

ULTIMO APPELLO

Daniele Renzoni

Il 7 ottobre 2023 non è solo la data dell’orrendo pogrom nel deserto del Negev, è anche il giorno che “ha rivelato nella sua interezza e profondità, la frattura che si era consumata nelle società occidentali” già da prima. È il professor Ernesto Galli Della Loggia a suonare la sveglia a tutto l’occidente perché rischia di implodere. E la difesa di Israele oggi, la difesa del su diritto di esistere, la difesa del suo diritto di difendersi, la difesa della sua sopravvivenza, è la difesa di tutto il mondo occidentale, dei suoi valori e del suo futuro di libertà. E tutti noi, insieme con gli israeliani, non saremo liberi finché non torneranno a casa tutti gli ostaggi nei tunnel di Hamas. Non si confondano i piani, da una parte c’è la libertà nella convivenza civile e la democrazia, dall’altra c’è dispotismo, intolleranza e oscurantismo. Sembrerebbe un’equazione semplice, eppure c’è una sinistra politica, figlia anche di quella frattura consumatasi a partire dal ‘68, che si rifiuta non dico di risolvere, si rifiuta perfino di provare a capire il problema. L’associazione Setteottobre, un anno dopo il massacro di Hamas, ha avviato una riflessione con persone significative del mondo politico che hanno avuto incarichi di governo in Europa. Manuel Valls, ex primo ministro francese, ha messo in guardia la sinistra dal cavalcare quello che ha chiamato “antisemitismo democratico”.

Israele siamo noi, Israele è la nostra cultura, Israele è il nostro stesso mondo, Israele è la nostra stessa democrazia. In Medio Oriente si sta giocando una partita decisiva per il nostro futuro geopolitico, se cade Israele cadremo anche tutti noi. L’antisionismo è l’antisemitismo di oggi dopo quello religioso cristiano e quello razziale novecentesco. Non ci sono ma, o è questo o non è, o con Israele o con chi vuol far passare “l’ebreo Gesù per palestinese” (GdL). O si sta con Israele o si sta con chi sventola la bandiera palestinese come stendardo della guerra all’Occidente. Una guerra già cominciata ai confini dell’ovest sui fronti ucraino e israeliano. Una guerra che vuole uccidere le nostre libertà, le nostre conquiste, avverte Paola Concia.

La raffinatezza e la profondità giuridica dell’inglese di “UK avvocati per Israele”, Natasha Hausdorff, hanno confutato e smentito le accuse di genocidio e di proporzionalità della risposta militare israeliani mosse dal tribunale internazionale di cui anche l’Onu si è macchiato. Accusare di genocidio Israele paragonandolo agli autori della Shoah non è altro che un espediente per cancellare il senso di colpa degli europei per quella tragedia, ha sottolineato Stefano Parisi, presidente di Setteottobre.

È l’ultimo appello di una sinistra europea democratica che si è levato insieme con un’aria nuova da respirare e lo stop definitivo all’antisemitismo. Vedere in Hamas chi lotta per la libertà è pura follia, è il monito dell’ex cancelliere tedesco Joschka Fischer.