MAGNIFICO ANTIFASCISMO
Daniele Scalise
Il coraggio è una dote naturale e spontanea? Qualità intrinseca opulsione etica? Alla questione psico-filosofica è difficile rispondere mentre è più utile guardare a esempi come quello di August Landmesser, anonimo operaio navale di Amburgo che il 13 giugno 1936, durante la cerimonia per il varo della nave scuola Horst Wessel, fu il solo in mezzo a una folla scrupolosa e ubbidiente a distinguersi per non aver sollevato il braccio nel tronfio saluto nazista. La foto coglie e consegna alla storia non tanto un atto temerario ma una prova ammirevole di rispetto umano, non gesto incosciente quanto postura fiera di un umilissimo omaccione indifferente al conformismo dei concittadini pronti a candidarsi come volenterosi carnefici. La pagò cara, August, tanto che fu prima in prigione per aver “disonorato la razza” e poi braccato con tutta la sua famiglia. Fatte le debite differenze storiche e politiche, mi è tornata in mente la sua figura quando ho letto del gesto asciutto e risoluto di Antonella Polimeni, rettrice davvero magnifica della Sapienza che ha certificato che l’ateneo da lei governato “respinge ogni forma di violenza, di terrorismo e di guerra e auspica l’impegno massimo per il rilascio immediato degli ostaggi”, aggiungendo che “la nostra comunità universitaria esprime profondo cordoglio per tutte le vittime e vicinanza agli studenti, alle studentesse, ai colleghi e alle colleghe delle università israeliane”. Aveva torto marcio il manzoniano don Abbondio: il coraggio te lo puoi dare eccome, a patto che tu disponga almeno di un grammo di dignità.