Prima che sia troppo tardi
Evoca uno scenario “houellebecquien” l’ex primo ministro francese Manuel Valls (riferendosi al visionario scrittore Michel Houellebecq che nel 2015 con “Soumission” anticipò lo spettro della sottomissione dell’occidente all’islamismo) contro le proteste degli studenti schieratisi con Hamas per chiedere il boicottaggio delle università israeliane.
Valls ha lanciato un appello per fermare quello che si profila come un nuovo ’68 questa volta dell’antisionismo che dalle università degli Stati Uniti è già arrivato in Europa.
Un appello “contro la codardia, un appello contro l’arrendevolezza all’islamismo saldatosi con la sinistra, un appello contro la sottomissione” della scuola e dell’accademia.
Valls lancia un nuovo “j’accuse” contro “il movimento degli studenti che usa l’ideologia woke, con la complicità dell’islamismo, per rappresentare Israele, l’Occidente, l’uomo bianco, colpevoli della colonizzazione, dell’apartheid e dei genocidi. Il genocidio – sostiene Valls – è utilizzato come parola per squalificare e nazificare Israele”.
Per Valls “non sono possibili compromessi di fronte ad una minoranza vendicativa” e invoca “misure disciplinari nei confronti degli studenti il cui comportamento costituisca incitamento all’odio e/o alla violenza, o a reati penali”.
La parola d’ordine è “fermateli” prima che sia troppo tardi, fermateli con le misure necessarie, e se servissero gli sfollagente non chiamiamoli manganelli che come la parola genocidio per Israele, squalifica l’attività delle forze chiamate a mantenere l’ordine pubblico.