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MATTARELLA A SCHIENA DRITTA

MATTARELLA A SCHIENA DRITTA

Nicoletta Tiliacos

Parlando giovedì scorso nell’Aula magna della Sapienza, in occasione dell’annuale cerimonia per i laureati, il presidente Mattarella ha deciso di non sottrarsi alle sollecitazioni, chiamiamole così, dei volenterosi quanto sparuti sostenitori di Hamas, che occupano l’Università con le loro tristi tende di “acampados”. Poche decine di studenti, in realtà, rimpinguati da qualche vecchio arnese dell’antagonismo professionale, orfani delle masse ma coccolati da tv e giornali. 

È un vero peccato che solo pochi, tra i mezzi di comunicazione, abbiano dato il meritato risalto ad alcuni passi essenziali del discorso del presidente. Un discorso a braccio e tutt’altro che paludato, nel quale Mattarella, che era stato invitato da cartelli e slogan a schierarsi su quanto avviene a Gaza, ha detto chiaramente che “la questione della pace in Medio Oriente, il diritto alla sicurezza di Israele e quello dei palestinesi di avere una patria, è qualcosa che la comunità internazionale avverte con grande preoccupazione” e che “tutto quel che riguarda la dignità delle persone, ogni persona, la necessità di rispettare il diritto umanitario, è inserito nella nostra Costituzione. Tutte le violazioni vanno denunciate. Tutte, ovunque e sempre. Vale per le popolazioni civili, come per Gaza e il popolo palestinese, con un gran numero di orfani e persone senza casa e cibo, vale per le ragazze uccise e stuprate mentre ascoltavano musica durante un rave in Israele e per i bambini sgozzati quel 7 ottobre, vale per chi è stato impiccato in Iran per una canzone”, vale “per Mahsa Amini e per tante ragazze iraniane incarcerate, torturate e spesso uccise per il rifiuto di indossare il velo o perché non lo indossavano bene”, vale “per le ragazze a cui è proibito frequentare scuole e università in Afghanistan”. 

Una grande lezione, quella di Mattarella, e una grande delusione per chi usa strumentalmente l’argomento della difesa di diritti umani per santificare terrorismo e regimi liberticidi.