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HAMAS FA SCUOLA: STUPRO A PARIGI

HAMAS FA SCUOLA

STUPRO A PARIGI

Nicoletta Tiliacos

Dodici anni, una bambina. Una bambina ebrea, sequestrata da ragazzini più o meno coetanei e violentata perché ebrea. Anzi, hanno spiegato i giovanissimi stupratori, violentata perché aveva nascosto di essere ebrea e “aveva parlato male della Palestina”. 

Questa storia di antisemitismo e di odio verso le donne (bandiera israeliana bruciata e stupro di gruppo, due cose che si accompagnano assai bene all’islam politico radicale), avvenuta a Courbevoie, banlieue parigina, racconta fino a che punto stia lavorando l’odio contro gli ebrei. Fa piuttosto ridere la dichiarazione di Jean-Luc Mélenchon, leader di France Insoumise, uno dei politici che più si è distinto nella diffusione di quell’odio. Si è detto “orripilato” dallo stupro della ragazzina ebrea ma poi ha chiesto di “non trasformare questo crimine in spettacolo mediatico”. Un insospettato invito alla sobrietà, da parte di chinon ha mai smesso di far riferimento ad Hamas e alle sue bande di assassini e violentatori come a un’organizzazione di “resistenti”,mentre Israele sarebbe uno stato “criminale”. 

Fu ucciso solo perché ebreo, nel 2006, il ventitreenne parigino Ilan Halimi, attirato in un’imboscata, sequestrato e torturato per tre settimane da una banda islamista che si faceva chiamare “gang dei barbari”. Mireille Knoll e di Sarah Halimi, anche loro parigine, erano due vecchie signore ammazzate nelle loro abitazioni solo perché ebree, nel secondo caso da un vicino. L’antisemitismo violento è storia vecchia in Francia, inutile girarci intorno. Certo, il paese ospita la più grande comunità islamica in Europa, le banlieu sono luoghi in cui la legge e le regole della democrazia spesso appaiono sospese, ma da qualche tempo c’è qualcosa in più. C’è l’ambiguità del presidente Macron, sempre più incline agli scivoloni antisraeliani. Come quello, che ha poi dovuto parzialmente smentire, con cui aveva interdetto a Israele la partecipazione a Eurosatory, la mostra mercato della Difesa. Chi, da posizioni molto autorevoli, chiede a Israele di arrendersi ad Hamas e lo criminalizza perché vuole continuare a difendersi, dovrebbe considerare quanto nuovo odio antisemita immette in una società già tragicamente debilitata da quel veleno.