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SETTEOTTOBRE: L’ESPRIT DU TEMPS – Daniele Renzoni

SETTEOTTOBRE
L’ESPRIT DU TEMPS

Tra poco sarà un anno dal pogrom con cui Hamas ha dichiarato guerra a Israele e all’Occidente. L’Associazione Setteottobre, nata in Italia per combattere l’antisemitismo risorgente nelle nostre società, ha deciso di avviare una riflessione su che cosa è cambiato, dopo il 7 ottobre del 2023, nelle nostre vite individuali e nella vita collettiva.


Daniele Renzoni

Ogni volta che la storia fa sentire il suo peso ci si ricorda dove si ci si trovava e con chi in quel momento. La Storia più recente, quella con la s maiuscola, mi ha trovato tutte e due le volte fuori dalla città in cui vivo e insieme con la stessa persona. Ci sono 22 anni di distanza tra il primo e il secondo accadimento ma tutti e due hanno un unico obiettivo ed un’unica matrice: l’islamismo radicale e l’attacco all’Occidente. 11 settembre 2001; 7 ottobre 2023.
La “guerra” è cominciata con l’attacco al World Trade Center a New York; quel giorno cambiò tutto all’ovest del mondo, perché quella sera, con il fuso orario, ci accorgemmo che tra est e ovest era finita la tregua. Seguirono le guerre in Medio Oriente, fummo tutti coinvolti, sempre con le stesse discussioni: si faceva bene o male a reagire? Le democrazie non si comportano come i regimi totalitari, l’Islam fondamentalista questo è. La democrazia si esporta o non si esporta, motivazione usata per l’intervento militare della coalizione internazionale. È poi arrivata l’invasione dei russi in Ucraina, l’Europa non aveva più visto una uguale contesa di confini dalle due grandi guerre mondiali del secolo scorso. E se ancora non ci fosse bastato è poi arrivato il pogrom del 7 ottobre 2023. Sapevamo che sotto le ceneri i carboni erano ardenti, sapevamo che Hamas teneva alta la tensione; ci illudevamo che la formula dell’ONU dei due popoli per due Stati fosse ancora praticabile e speravamo in una maggiore convinzione anche di Israele. Insomma, eravamo come nel deserto dei tartari a scrutare l’orizzonte in attesa del sorgere di un’era almeno di ragione se non di vera e propria pace. Ecco, questo è il 7 ottobre, oltre l’orrore, la fine dell’illusione perché a differenza del Ground Zero del west con le sue migliaia di vittime, il 7 ottobre è stata fatta una strage di ebrei perché ebrei riesumando una scoria putrida novecentesca, l’antisemitismo, vettore di esportazione in tutto il mondo del conflitto di Gaza. Anche per questo è cambiato tutto, nei Paesi occidentali ci si è divisi su una questione che dopo la Shoah pensavamo archiviata. Aver scoperto antisemiti alla porta accanto è stata la fine di ogni aspettativa perché il conflitto tra due popoli si è aggravato del peso di uno scontro di civiltà che ora, si, coinvolge tutti.


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