Occhio per occhio e il solito doppio standard
Daniele Renzoni
Che strano mondo è questo. La guida suprema dell’Iran, Khamenei, dichiara che “la vendetta è un dovere” subito dopo l’attacco che ha eliminato Haniyeh, il capo politico di Hamas, il leader in sostanza, mentre era a Teheran per i festeggiamenti del nuovo presidente, Masoud Pezeshkian. Sì, che strano mondo perché non ho ancora letto lo stesso giudizio che i pacifisti del salotto accanto danno dell’esercizio della vendetta fatta dagli israeliani a seguito del pogrom del 7 ottobre di Hamas. Come al solito c’è una vendetta buona e una vendetta cattiva. Quella cattiva è sempre quella degli israeliani. Facciamo un passo indietro nella storia, il rapimento, il processo e la condanna a morte eseguita dal governo israeliano di Adolf Eichmann, uno dei maggiori responsabili dello sterminio nazista degli ebrei, è stata una vendetta buona o una vendetta sproporzionata? È esagerato, non dico comparare, ma almeno mettere a confronto Ismail Haniyeh con l’aguzzino nazista? Anche lui ha ordinato la strage degli ebrei perché ebrei, anche lui è un ideologo della “soluzione finale” che porta il titolo: “dal fiume al mare” per risolvere il centenario scontro israelo-palestinese. Ma aspettiamoci anche un’altra “astuzia” perversa dei nostri pacifisti che troveranno un altro canale di contestazione dei bombardamenti di Israele su Gaza; se l’esercito e l’intelligence di Gerusalemme, sempre che l’attacco sia riconosciuto dall’IDF, riescono a condurre operazioni militari così mirate e chirurgiche che bisogno hanno di bombardare le città gazawe? Spero che qualcuno ricordi ai misericordiosi pacifisti che i miliziani di Hamas a Gaza usano padri, madri, mogli, figli, fratelli, sorelle, anziani come scudi umani perché come sosteneva proprio il “martire” Haniyeh la Palestina ha bisogno del sangue dei propri bambini per eliminare Israele.