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SETTEOTTOBRE: L’ESPRIT DU TEMPS – Alexandre Del Valle

SETTEOTTOBRE
L’ESPRIT DU TEMPS

Tra poco sarà un anno dal pogrom con cui Hamas ha dichiarato guerra a Israele e all’Occidente. L’Associazione Setteottobre, nata in Italia per combattere l’antisemitismo risorgente nelle nostre società, ha deciso di avviare una riflessione su che cosa è cambiato, dopo il 7 ottobre del 2023, nelle nostre vite individuali e nella vita collettiva.


Alexandre Del Valle

Dal pogrom del 7 ottobre 2023, senza precedenti dalla caduta del Terzo Reich, il mostro antisemita è tornato in Occidente, non in grande stile come nel 1933, ma attraverso la piccola porta dell’antirazzismo ribaltato, in nome delle “minoranze” oppresse e dell’islamizzazione della causa palestinese, cuore della lotta alla supposta “islamofobia”, concetto caro all’Iran dei Mullah e ai Fratelli Musulmani. Il grande ribaltone che legittima il nuovo antisemitismo rosso-verde consiste nel fare passare il popolo ebraico – vittima storica della Shoah – per il nuovo nazi-fascismo, e, al contrario, i nuovi antisemiti genocidari pro-Hamas come i veri “Partigiani anti-nazisti”. Questo spiega perché si parla sempre più di “Nakba”, la grande catastrofe del popolo arabo-islamico, cioè la Shoah dei Palestinesi, ma sempre meno della Shoah degli Ebrei, di cui gli insegnanti nelle borgate islamizzate francesi, tedesche, britanniche, olandesi, o svedesi, non osano più parlare davanti ai loro alunni islamici, affidati ai Fratelli Musulmani, matrice ideologica dell’eversione islamista totalitaria. Questi professori, o temono le rappresaglie di chi vuole punire i “sionisti”, o sono loro stessi fanatizzati contro gli ebrei e Israele dalla propaganda antioccidentale e antisionista dell’estrema sinistra. Questa fanatizzazione di milioni di musulmani legittimata dall’ideologia d’estrema sinistra in funzione antioccidentale e anti-giudaicocristiana, e dai loro alleati contro-natura integralisti islamici salafisti, Fratelli Musulmani o altri filo-Erdogan, è una vera bomba a scoppio ritardato per la civilizzazione dell’Occidente.

La lezione del 7 ottobre è doppia: gli ebrei saranno sempre costretti a vivere circondati di nemici, sia nel mondo islamico che in Occidente, dove l’eversione islamista fanatizza una parte crescente dei musulmani occidentali, sempre meno integrati. Nello stesso tempo, gli ebrei d’Occidente devono imparare di nuovo a vivere in nazioni in via di multiculturalizzazione sempre più infiltrate dalle lobbies panislamiche alleate all’estrema sinistra o alle forze wokiste che vedono nell’ebreo non più la figura dell’”ebreo errante” oppresso, ma come la figura dell’oppressore nazionalista neo-colonizzatore “sionista” e del nuovo nazista carnefice, colpevole di voler uccidere tutti i palestinesi e, attraverso di loro, i musulmani. Questo terribile ribaltone descritto sopra e in tutti i miei libri va ovviamente combattuto con metodi ideologici, psicologici, educativi, religiosi, e non solo con la repressione, perché l’insegnamento dell’Altro è sempre la prima fase della distruzione di esso.


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