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IL NARCISISMO OCCIDENTALE E LA LOTTA PER LA LIBERTÀ

IL NARCISISMO OCCIDENTALE E LA LOTTA PER LA LIBERTÀ

Camilla Parisi

Da un anno e mezzo in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, studenti e giovani manifestano in favore della “resistenza” palestinese, manifestano in favore del diritto di Hamas di massacrare civili israeliani per eliminare gli ebrei e conquistare il paese “dal fiume al mare”.
In occidente siamo fortunati, le ultime tre generazioni di europei e americani non conoscono la guerra, non conoscono l’oppressione, non conoscono la dittatura, il terrore e la mancanza di libertà. Non sappiamo più apprezzare le conquiste compiute lo scorso secolo e non abbiamo alcuna cognizione di cosa vivano coloro che sono sottomessi con violenza fisica e psicologica, privati della libertà di pensiero e cresciuti con l’imposizione di un’ideologia sanguinaria e disumana che sostituisce il valore della vita con il valore della morte, altrui e propria.

Eppure, una grande parte dell’occidente – non solo le manciate di manifestanti estremisti che sostengono Hamas (e a loro volta sono sostenuti da Hamas) – non accetta di poter non sapere o non capire, non prova a superare la propria individualità per comprendere qualcosa di diverso. Si pregia di una superiorità morale che le permette di criticare l’intera storia e cultura democratica occidentale e, al contempo, di accogliere a braccia aperte l’estremismo dell’islam radicale, mossa da un pregiudizio razziale pietista: “la donna vuole essere coperta, è la sua religione”; “lo stupro è la risposta all’oppressione dell’uomo bianco, è la loro cultura”.

Dove si collocano in questo processo narcisistico le donne iraniane che da anni si ribellano al regime della Repubblica Islamica dell’Iran, le migliaia di turchi che si sono riversati nelle strade per manifestare contro Erdogan, l’intero popolo curdo che lotta per la propria sopravvivenza, gli yazidi, i drusi? Come si legittima la battaglia occidentale a favore della jihad “per la liberazione dei palestinesi” davanti alle proteste dei gazawi che rischiano la vita propria e dei propri cari per liberare Gaza da Hamas?