Stefano Parisi
Hamza Howidy è di Gaza, è un attivista per i diritti umani dei palestinesi. È stato arrestato due volte da Hamas per aver partecipato all’attività del movimento di gazawi: Bidna Naish (Vogliamo vivere). Nel settembre del 2023 è fuggito da Gaza e ora vive in Germania. È in Italia in questi giorni, ha parlato all’Università di Roma Sapienza, al Senato della Repubblica, è stato ospite di Porta a Porta. Ha raccontato cosa succede a Gaza. Lui combatte per liberare Gaza da Hamas. Fa quello che tutti coloro che dicono di avere a cuore i palestinesi dovrebbero fare.
È importante sapere cosa dice, ora che finalmente tra i gazawi, dopo 16 mesi di guerra, sta succedendo qualcosa. In questi mesi la propaganda di Hamas è riuscita a capovolgere la realtà, eliminando dai media occidentali l’orrore del 7 ottobre e sostituendolo con un’escalation di morti palestinesi che hanno trasformato in poche ore l’organizzazione di terroristi carnefici, stupratori, strangolatori di bambini, in eroi della resistenza. Hamas ha razziato gli aiuti umanitari destinati alla popolazione civile per ricavarne fiumi di soldi, ha gonfiato il numero dei morti civili per infiammare l’opinione pubblica occidentale contro Israele, ha usato scuole e ospedali per installare le sue piattaforme del terrore e per poter denunciare di aver subito bombardamenti sulle infrastrutture civili e alimentare l’opinione pubblica occidentale che li vuole vittime. Dopo aver commesso l’orrore si sono nascosti nei tunnel e hanno lasciato morire migliaia di civili, sapendo che Israele non poteva non reagire. E oggi rifiuta di rilasciare gli ostaggi e di disarmarsi, sapendo che questa scelta porterà, inevitabilmente, altra morte e distruzione tra i palestinesi. Hamas vuole mantenere il suo potere a Gaza e per farlo vuole continuare a ricattare Israele, l’occidente e i paesi arabi “moderati” che vogliono sicurezza, sviluppo e benessere in Medio Oriente.
Ma in questi giorni, per la prima volta, alcuni palestinesi reagiscono. Hanno il coraggio di manifestare contro Hamas, vogliono che la guerra si fermi, chiedono che gli ostaggi vengano rilasciati. Alcuni di loro hanno già pagato con la vita questa scelta.
Hamza Howidy sta denunciando la situazione a Gaza. Spiega che chi protesta contro Hamas rischia la vita. È pericoloso rivoltarsi contro quel regime sanguinario. Non nasconde il vasto consenso che la popolazione palestinese riserva a Hamas. Ma spiega che, anche se i sondaggi pubblicati sono edulcorati, comunque il consenso c’è, ed è più vasto in Cisgiordania, perché lì i palestinesi non hanno provato cosa vuol dire essere governati dal terrore di Hamas.
Howidy racconta del sistema scolastico e universitario di Gaza: dal 2007, da quando Hamas amministra Gaza, gli insegnanti sono tutti militanti di Hamas. L’obiettivo della scuola e dell’Università gestite da Hamas non è formare sapere e competenze, ma coltivare l’odio verso gli ebrei e inculcare nei giovani l’aberrante ideologia dell’Islam radicale. Lui stesso è dottore commercialista, ma per laurearsi ha dovuto sostenere 50 esami di dottrina islamica.
Hamza Howidy si chiede perché i giovani, che in Europa e negli Usa manifestano con le bandiere palestinesi contro Israele, oggi non manifestino solidarietà verso i giovani gazawi che vogliono liberare Gaza da Hamas. Noi sappiamo perché questo succede, sappiamo che i giovani occidentali non hanno a cuore il popolo palestinese, non dimostrano nessuna solidarietà per le donne sottomesse, per i giovani educati all’odio e al martirio, per gli omosessuali perseguitati e costretti a mettersi in salvo in Israele. No, i giovani occidentali che scendono in piazza devastando le nostre città lo fanno per sostenere Hamas, perché come Hamas, odiano gli ebrei, odiano l’occidente, odiano loro stessi.
Le manifestazioni dei giovani palestinesi a Gaza sono una assoluta novità in Medio Oriente. Le cose che ha detto Howidy a Roma, e che sta dicendo ovunque possibile in occidente, sono decisive per chiunque creda in un possibile processo di pace e sicurezza in Medio Oriente. Eppure, gran parte della stampa italiana ha omesso queste informazioni e quando ha scritto di Howidy lo ha fatto senza riportare cosa ha detto, ma solo per raccontare i retroscena delle divisioni nel PD.
Ancora una volta la stampa occidentale è megafono della propaganda dei terroristi islamici: Hamas è l’unica fonte delle informazioni sul conflitto, la sua versione è sempre accreditata, le manifestazioni contro Hamas vengono puntualmente omesse. Dobbiamo continuare a combattere per la verità.