ISRAELIANI COME GLI EBREI NEL ’38
Tiziana Della Rocca
Questa volta voglio occuparmi di un episodio sinistro avvenuto in Irlanda pochi giorni fa, che rischia di diventare esemplare e sempre più frequente anche in altri paesi. Due israeliani in viaggio d’affari in Irlanda si trovavano all’Hardy’s Bar di Dublino, dove, improvvisamente, sono stati presi di mira e aggrediti da due ragazze irlandesi, che in seguito sono state identificate. Si tratta di Léna Seale e Zeina Ismail, entrambe si definiscono attiviste pro palestinesi; in realtà, sono delle persecutrici di ebrei. Uno dei due israeliani ha raccontato così l’accaduto sul suo account Instagram:
“Durante il mio viaggio di lavoro a Dublino, io e il mio collega siamo stati aggrediti da due ragazze semplicemente perché siamo israeliani. Prima che filmassi il video dell’aggressione, una delle ragazze si è avvicinata a me con la telecamera puntata in faccia, dicendo il mio nome e tutte le altre informazioni che aveva sul mio soggiorno a Dublino (l’hotel in cui alloggiavo e il motivo per cui ero venuto). Andava avanti così da più di un paio di minuti, senza che nessuno intervenisse. Ho dovuto filmarle in modo da poter usare il video come prova per la polizia locale (il video dell’aggressione in seguito è divenuto virale e ha fatto il giro del mondo). Purtroppo, la polizia è arrivata solo due ore dopo e non è sembrata interessarsi affatto all’accaduto. Si è trattato di un atto di puro terrorismo, non sono riuscito a dormire tutta la notte finché il giorno dopo non mi sono trasferito in un altro albergo.”
Dopo essere stato vittima di questa aggressione, l’uomo ha ricevuto una serie di insulti sui suoi social media. Centinaia di irlandesi sono andati sulla sua pagina per ingiuriarlo e minacciarlo. La situazione sta degenerando, ma non solo in Irlanda; anche qui in Italia alcuni miei amici israeliani che vengono spesso, ora evitano di dire pubblicamente di essere israeliani, fingendosi magari spagnoli; altrimenti vengono insultati con la solita frase: “voi uccidete i bambini”. Per non dire della sottoscritta, che non è israeliana, ma italiana, e che solo per aver dato sostegno attivo a Israele contro la propaganda anti israeliana scatenata dopo l’orrore del 7 ottobre, ha ricevuto insulti antisemiti e intimidazioni da una serie di sconosciuti; e come a me questo è successo a tanti altri. Infine, non si sa se sia peggio il fanatismo delle due ragazze (sicuramente più invasivo) che esibiscono il loro odio contro Israele e gli ebrei, vantandosene pubblicamente, o la codardia di quelli invece che insultano Israele e gli ebrei in forma anonima sui social per non subire le conseguenze del loro odio.