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LE ACCUSE INFONDATE DELLA CORTE DELL’AJA: LA VERITÀ SUL IDF

Le accuse infondate della Corte dell’Aja: la verità sul IDF

Le accuse del procuratore della Corte Penale Internazionale nei confronti di Israele sono infondate. Lo afferma, con dovizia di argomentazioni, un documento dell’High Level Military Group. 


Giampaolo Galli

Lo High Level Military Group, formato da personalità internazionali di rilievo della NATO, è intervenuto con suo documento per difendere Netanyahu e Gallant dalle accuse – e relative richieste di arresto – formulate dal procuratore della Corte Penale Internazionale. Tenuto conto dell’obbligatorietà dei precedenti, lo hanno fatto come parte direttamente implicata nel procedimento in questione in quanto, se dovessero essere confermate le accuse, “si fisserebbero degli standard che sono insostenibili e irrealistici riguardo alle operazioni militari e alla facilitazione delle operazioni umanitarie … e sarebbero inaccettabili per le altre democrazie e le loro forze armate (incluse quelle dei nostri paesi) quando queste fossero ingaggiate in operazione di guerriglia urbana”. Il documento certifica come l’IDF stia attuando il massimo possibile – e comunque più di qualunque esercito in passato – per minimizzare danni ai civili e per facilitare gli aiuti umanitari. I problemi che si sono verificati sono per lo più il risultato di azioni di Hamas: l’iniziale blocco del passaggio di Erez (bombardato da Hamas il 7 ottobre), il continuo lancio di missili contro il passaggio di Kerem Shalom, la distruzione dei cavi elettrici e dei tubi dell’acqua fra Israele e Gaza in territori controllati da Hamas, l’uso massiccio dei civili come scudi umani, la confisca degli aiuti umanitari – compreso il carburante – per scopi militari. Malgrado condizioni quasi proibitive, l’esercito israeliano ha ricostruito le condizioni per l’arrivo degli aiuti umanitari, riaprendo i varchi, facilitando gli aiuti via aria e la costruzione di un approdo per gli aiuti via mare:già pochi giorni dopo l’aggressione del 7 ottobre, gli aiuti umanitari hanno potuto affluire liberamente a Gaza. È dunque falsa l’accusa di avere creato una situazione di assedio ai danni della popolazione di Gaza. È altresì del tutto priva di fondamento l’accusa di aver deliberatamente preso di mira i civili. Tra le altre cose, l’esercito dispone di un mappa digitale che in tempo reale fornisce informazioni sulla densità di popolazione in ogni area della striscia che viene usata per minimizzare i danni ai civili. A questo vanno aggiunti milioni di messaggi (attraverso volantini, messaggi vocali e di testo) per preavvisare i civili. Questa strategia di minimizzazione del danno ai civili è parte integrante delle regole di ingaggio, tant’è che una apposita sezione dell’IDF ha aperto indagini su circa 300 incidenti che potrebbero portare all’incriminazione di alcuni comandanti militari; nessun altro esercito ha mai realizzato qualcosa di simile. Ovviamente, questa strategia di minimizzazione dei danni è resa molto complessa dal fatto che i militari di Hamas vestono abiti civili e si nascondono sotto scuole, ospedali e altri luoghi densamente popolati. Forse è su questi crimini che andrebbero accesi i riflettori.

8 agosto 2024