David Zebuloni
Alle 10:00 del mattino di mercoledì 30 aprile è scoppiato un incendio nelle montagne di Gerusalemme. Poco prima delle 14:00 è stata chiusa l’autostrada 1, quella principale, che collega Gerusalemme e Tel Aviv. Oltre 100 squadre di vigili del fuoco hanno lottato contro le fiamme in diversi punti del paese, affrontando uno degli incendi più grandi nella storia d’Israele. Qual è stata la causa di tutto? Quali avvertimenti sono stati dati nei giorni precedenti? Quali Paesi hanno accettato di aiutare lo Stato Ebraico? Facciamo chiarezza.
Come e perché è scoppiato l’incendio?
Lo Shin Bet (servizio di sicurezza interno israeliano) è coinvolto nell’indagine sugli incendi di vasta portata divampati nelle montagne di Gerusalemme, e stima che sia ancora troppo presto per affermare se l’origine delle fiamme sia di natura dolosa e nazionalista. Il comandante del distretto di Gerusalemme dei vigili del fuoco, Shmuelik Friedman, ha dichiarato in precedenza: “Non abbiamo la minima idea di cosa abbia causato l’incendio, al momento non sappiamo quale ne sia l’origine”. Un sospettato è già stato arrestato, un residente di Umm Tuba (Gerusalemme Est, Cisgiordania), ma in relazione a un tentativo di incendio in un campo aperto a sud della città – non collegato agli incendi attualmente in corso.
Quali avvertimenti erano stati emessi?
Già cinque giorni prima del disastro, il servizio meteorologico aveva avvertito che la Giornata della Memoria per i soldati caduti e le vittime del terrorismo (29 aprile) sarebbe stata particolarmente calda: “Sono previsti secchezza, foschia e rischio di propagazione di incendi in aree aperte”, si leggeva nell’allerta. Due giorni fa, al mattino, è stata ripetuta l’allerta: “Il Giorno della Memoria sarà afoso con pericolo di propagazione di incendi”.
Come ci si era preparati all’incendio?
Nonostante le previsioni fossero già note a vigili del fuoco, polizia e IDF, i pompieri non avevano richiesto all’aeronautica militare di prepararsi per incendi di grandi dimensioni. Tuttavia, due giorni prima dell’incendio, l’aeronautica ha deciso autonomamente di ridurre il tempo di prontezza del velivolo Super Hercules (“Shimshon”) da 12 a 6 ore. Nonostante ciò, il giorno stesso dell’incendio, ancor prima di mezzogiorno, quando l’IDF ha offerto supporto ai vigili del fuoco, è stato detto che era preferibile riservare l’aereo per operazioni notturne, essendo uno dei pochi in grado di intervenire al buio. Solo alle 15:00 i vigili del fuoco hanno effettivamente chiesto l’attivazione del “Shimshon”, ma l’allestimento dell’equipaggiamento antincendio sull’aereo multiuso comporta la miscelazione di materiali con scadenza breve, il che rende inutile la preparazione anticipata.
Qual è la capacità aerea antincendio di Israele?
Oltre ai due Super Hercules e a un altro aereo di supporto, Israele si basa sullo squadrone “Elad” – 14 aerei antincendio “Air Tractor AT-802F”, quattro elicotteri “Kachol” (Airbus H-125 Écureuil) e due elicotteri “Dukhifat” (Airbus H-145), che in queste circostanze non sono stati utilizzati a causa dei forti venti. Inoltre, ci sono 10 aerei antincendio appartenenti alle compagnie private “Kim Nir” e “Telem”.
Quali Paesi hanno prestato aiuto?
Diversi Paesi europei si sono mostrati disponibili a inviare aiuti, tra i quali la Croazia, la Romania, l’Italia, la Spagna, la Francia e l’Ucraina. Israele ha anche chiesto aiuto a Cipro e Bulgaria.
Quali località sono state evacuate?
Dopo lo scoppio dell’incendio, migliaia di persone sono state evacuate dal consiglio regionale di Mateh Yehuda, nelle montagne di Gerusalemme: Mesilat Tzion, Beit Meir, Mevo Horon, Shoresh, Yad HaShmona, Neve Ilan e Nataf. Anche le aree di Latrun sono state evacuate. Gli abitanti di Eshtaol, Neve Shalom e Nachshon sono stati evacuati, ma hanno presto ricevuto il permesso di tornare alle proprie case.
Quali foreste sono bruciate e dove è vietato l’accesso?
Secondo una prima valutazione del KKL, sono andati in fiamme circa 19.600 dunam (quasi 2.000 ettari) di foreste, tra cui: la foresta di Eshtaol, quasi tutto il Parco Canada, foresta di Ayanot, Kedoshim, l’area della Strada Burma e la foresta di Shoresh. A causa del vasto incendio, il KKL ha vietato l’accesso nei prossimi giorni alle seguenti aree: Parco Canada, foreste di Eshtaol, Ben Shemen, Elad, Kula, Lahav (Gezer), HaHamisha, campeggi di Shoresh, Strada Burma, Neve Ilan, campeggio HaPorzim, foreste dei Kedoshim, Hulda, campeggio Mahal, Haruvit, Har HaRuach, Mata, parchi Britannia, Adullam, foresta HaMeginim (Nachshon), Sataf e foresta Tzora. Inoltre, l’Autorità per la Natura e i Parchi ha riferito che circa 3.000 dunam della riserva naturale di Kfira, nelle montagne di Gerusalemme, sono andati bruciati. Yoav Greenberg, direttore dell’area Shfela e montagne presso l’autorità, ha spiegato: “In un incendio del genere vengono colpiti molti elementi naturali: piante, alberi e animali, compresi uccelli nidificanti. Purtroppo, molti animali sono rimasti uccisi”.