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ONU IN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIA

ONU IN EQUILIBRIO

SOPRA LA FOLLIA

Ilaria Borletti Buitoni

Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU, ieri a fronte dell’ennesima giornata nella quale il Nord di Israele è stato bombardato da centinaia di razzi provenienti dal Libano dalle postazioni di Hezbollah ha dichiarato: “Non facciamo del Libano un’altra Gaza”… un capolavoro di rara superficialità che naturalmente troverà consenzienti e plaudenti milioni di propal e di antisemiti. Una semplificazione, condita da una certa dose di malafede, che purtroppo esprime senza dubbio l’opinione di chi purtroppo ricopre un ruolo fondamentale nell’indirizzare l’opinione pubblica mondiale, oltre che ovviamente quella dei membri della ormai poco autorevole istituzione che anche grazie a lui è diventata l’ONU.
Guterres si era già distinto per aver messo sullo stesso piano Israele e Hamas in numerosi interventi pubblici, per avere rapidamente dimenticato quanto il 7 ottobre sia stato il tragico incipit di questa guerra nella quale Israele era la vittima, per non avere mai riconosciuto il diritto di Israele a difendere la propria sicurezza, per aver dimenticato gli ostaggi che tuttora sono nelle mani di Hamas nascosti anche dalla popolazione di Gaza e Rafah.

Non ha chiamato Hamas terroristi, non ha mai alluso ai veri burattinai della tragedia in corso e ieri ha aggiunto, ben consapevole di essere ripreso da tutti i i media del mondo, un altro capitolo al suo ormai lungo libro di opinioni anti israeliane: migliaia di razzi che su mandato dell’Iran, Hezbollah, il partito di Dio, un esercito ben armato e organizzato, lancia in territorio israeliano non sono nulla, forse non esistono nemmeno e se a questo dovesse seguire un’escalation non c’è dubbio per l’“equidistante” Guterres che la responsabilità sarebbe solo di Israele.

Non una parola sull’ambiguo gioco dell’Iran che non è propenso a rinunciare al proprio ruolo da protagonista nella politica mediorientale, non una parola sul Libano che negli anni si è lentamente svenduto al controllo di una milizia estremamente equipaggiata che oggi ne determina i destini anche politici. Non una parola sul gravissimo rischio che l’islamismo più estremo possa contagiare buona parte del Medio Oriente mettendo a rischio tutto l’equilibrio di quell’area ma anche quello dell’Occidente. Per il Segretario Generale dell’ONU esiste un solo colpevole, il popolo israeliano ed è quindi a lui solo a lui che vanno rivolti gli appelli di pace e moderazione. Se l’Occidente persegue in questa scellerata strada persino nei più alti luoghi del confronto istituzionale e politico, luoghi che dovrebbero essere i portatori di equilibri stabili e di convivenza tra i popoli, vuole dire che la bussola, anche quella del buon senso, è stata smarrita in nome di interessi non collettivi e certamente opachi. Poco importa che ha farne le spese ben presto saremo tutti noi e non solo Israele e gli ebrei del mondo sempre di più oggetto di odio e razzismo. Poco importa al Segretario Generale dell’ONU che potrà contare per il suo futuro sull’appoggio di molti Stati ben lontani da quella che noi chiamiamo democrazia.