PER L’AJA CHURCHILL COME HITLER
Giancarlo Giojelli
Karim Khan, Procuratore Capo della Corte penale internazionale dell’Aja chiede l’arresto del premier israeliano Netanyahu e del ministro della difesa Gallant e di tre capi di Hamas, Sinwar, Deif e Haniyeh. Una richiesta, annunciata prima dell’esame della Corte preliminare, in un’intervista alla CNN con la Signora della Informazione, Christiane Amanpour. L’accusa: crimini contro l’ umanità. Sorprendentemente rapida la reazione di Hamas: ‘Si mette sullo stesso piano aggressore ed aggredito’, cioè Hamas è l’aggredito, Israele l’aggressore.
Come se Churchill fosse stato incrinato insieme a Hitler, e la Germania nazista protestasse per l’accostamento.
Ancor più paradossali le conseguenze che ne trarranno i propal che vogliono esportare l’ Intifada come modello di antagonismo.
1) Netanyahu e Gallant sono incriminati in quanto capi di Israele: ergo Israele non è uno stato democratico, non è uno stato di diritto, è delegittimato nella sua ragione di essere. Quindi non deve esistere. Non c’è una sentenza definitiva, ma ben sappiamo quanto una richiesta di arresto valga già come una bolla di scomunica dalla società legale. Altro paletto a sostegno della bolla più infamante: quella di genocidio.
2) Se Israele genocida e aggressore continua a essere considerato dalle democrazie liberali come uno stato libero e democratico, allora la definizione stessa di democrazia non ha più senso. Con quel che ne consegue nella valutazione dei paesi dove la dittatura è la norma, non l’eccezione, che rischiano di diventare il modello a cui ispirarsi ed educare le nuove generazioni.
3) Israele è uno stato ebreo. Se lo Stato ebreo è genocida, gli ebrei sono genocidi: benzina sul fuoco dell’antisemitismo dilagante.